Nove regole in materia di Kufr e Takfîr

Ismail Albani

Tasfiyah wa Tarbiyah
Nove regole in materia di Kufr e Takfîr


Tutta la lode è dovuta ad Allah e le preghiere e la pace siano sul Messaggero di Allah, procedendo:

1. L'origine, la base delle persone che manifestano l'Islam è l'affermazione dell' Islam per loro

Il principio di base con ognuno che manifesta esteriormente l'Islam, è che egli è trattato come un musulmano. Poiché l'Islam di chiunque è affermato con certezza (yaqîn), non è rigettato con semplici dubbi. Shaykh ul-Islam Ibn Taymiyyah ha detto: "L'Islam di chiunque che è stato affermato con certezza, non può essere rimosso da lui con dubbio. Piuttosto, il suo Islam non cesserà mai finché la prova è stata stabilita contro di lui e ogni dubbio [riguardo al suo caso] è stato rimosso". (Majmû al-Fatawa 12/467).

E questo si oppone a ciò in cui sono alcuni ignoranti come Jamâ'at ut-Takfîr e molti di quelli colpiti dalla loro ideologia oggi, e che dicono "non lo so se il tale è in realtà un musulmano", o "non posso affermare o negare l'Islam per lui" e ciò che è simile a questo. Essi non intendono qui nel kâfir originale, ma una persona che attribuisce a se stesso l'Islam apertamente e che lo manifesta esteriormente e lo proclama. E allo stesso tempo non sono in grado di dimostrare con certezza che questa persona ha portato qualcosa che non può essere altro tranne kufr maggiore, e che tutte le condizioni per il Takfîr sono state rispettate e tutti gli ostacoli rimossi, e la prova è stabilita su di lui. Pertanto, su semplici dubbi, essi non affermano o negano l'Islam di una persona. E questo è deviazione e l'innovazione del popolo "tawaqquf" tra i Takfiriti e quelli influenzati dal loro pensiero - coloro che si trattengono e non confermano l'Islam per coloro che realmente lo proclamano e lo manifestano.


2. Il Kufr si verifica dalle credenze, dalle dichiarazioni, dalle azioni e dal dubbio

Il Kufr avviene per mezzo di i'tiqâd (il discorso e l'azione del cuore), qawl (il discorso della lingua) e fi'l (le azioni dei membri) e shakk (il dubbio). Shaykh 'Abdur-Rahman bin Nasir as-Sa'di ha detto: "Capitolo: La sentenza sull'Apostata. "L'apostata, il murtad, è colui che esce dall'Islam ed entra in miscredenza sul conto di un'azione, una dichiarazione, una credenza (i'tiqâd) o un dubbio (shakk)." Manhaj us-Salikin (p.112). Questo è stato chiamato al-kufr al-akbar (miscredenza maggiore) e da alcuni sapienti è stato chiamato al-kufr al-i'tiqâdî (il kufr della fede).

Ibn al-Qayyim ha detto: "E similmente, i rami del kufr (tra essi sono) quelli che sono delle dichiarazioni e quelli che sono delle azioni. E proprio come una persona può cadere nella miscredenza (che espelle dalla religione) dicendo intenzionalmente una parola che costituisce miscredenza, e che è un ramo della miscredenza, poi similmente, egli può cadere nella miscredenza (che espelle dalla religione), facendo un atto di kufr, tra i suoi rami che sono azioni, come prostrare ad un idolo, deprezzare il Mus-haf (il Corano). Quindi questo è un principio". (Kitab us-Salat p.53-54)

Shaykh Ibn Uthaymin ha detto: "E chiunque Allah e il Suo Messaggero dichiara di essere un miscredente, allora egli è un miscredente, indipendentemente dal fatto se quello è via un'azione (che ha commesso), o una credenza (che ha tenuto) o una dichiarazione che ha pronunciata. E chiunque Allah e il Suo Messaggero hanno dichiarato di non essere un miscredente, ed egli attribuisce a se stesso l' Islam, allora egli è un credente e non è lecito per noi dichiararlo un miscredente." (La casetta: Domande e risposte da Qatar, 30 aprile 2000)


3. Il Kufr maggiore che espelle dalla religione

Ci sono quelle questioni che sono kufr che espelle dalla religione. Queste questioni sono kufr indipendente, cioè kufr da sé. Queste includono questioni come prostrare ad un idolo, calciare il Corano, deridere Allah, o il Messaggero o la Religione, o juhûd (rifiuto, in parte o in tutto), istihlâl (dichiarare qualcosa di illegale per essere legale), istikbâr (l'arroganza), ritenere che dalla creazione ci sono quelli che conoscono l'invisibile (ghayb), takdhîb (rifiuto, miscredenza, in parte o in tutto), nifâq (l'ipocrisia di fede), kurh (odio della religione), praticare la magia, sacrificare per diversi da Allah, o non credere nei Jinn o negli angeli, e così via. Questi sono solo a titolo di esempio. Queste sono questioni che non possono essere altro che kufr maggiore. Queste questioni sono kufr in sé, e non richiedono istihlâl (dichiarandole per essere legali) per essere considerati come kufr che espelle dalla religione.

Shaykh Salih al-Fawzan ha detto: "E il kufr si verifica dal takhdhîb (rifiuto del cuore) ... e il kufr si verifica anche dal discorso con la lingua ... e si verifica deridendo Allah, il Suo Messaggero ed il Suo Libro ... e si verifica dall' istikbâr (l'arroganza) e l' imtinâ' (astenersi, frenando) dall'obbedienza ad Allah, come Allah l'Altissimo ha detto circa Iblîs: "Lui rifiutò (a prostrarsi) per arroganza e fu tra i miscredenti" (Al-Baqarah 2:34), e si verifica svoltandosi dalla Religione di Allah, non imparandola e né agendo secondo essa ... e si verifica tramite l'azione, come ad esempio sacrificare per diversi da Allah, o prostrare ad un idolo, o praticare la magia e l'apprendimento e l'insegnamento di essa..." (da ad-Da'wah nr. 1648, 8 Rabi ul-Awwal 1419H).


4. Le azioni identificate come Kufr ma che non espellono dalla religione

Tra le azioni sono quelle che sono state identificate come kufr, ma non sono dal kufr che espelle dalla religione, come insultare la genealogia, gemere sopra i morti, lottare contro un musulmano, il rapporto sessuale con la donna attraverso il suo ano, giudicare con diverso da quello che ha rivelato Allah e simili cose. Queste questioni non sono kufr indipendente. Queste sono state chiamate al-kufr al-asghar (miscredenza minore) o al-kufr al-'amali (miscredenza d'azione [che non espelle dalla religione]). E così, nessuno esce dalla religione per mezzo di queste, a meno che egli porta qualcosa di aggiuntivo a questo che indica che lo ha dichiarato legale, o che lo ha rifiutato (fare juhûd di esse) e ciò che è simile a questo che necessiterebbe il kufr maggiore.

Al-Qasimi dice nel suo Tafsîr: "Quando si verifica in un Hadith: "Colui che fa questo e così ha commesso Shirk o Kufr" - allora ciò che non è significato qui, è il kufr che porta una persona fuori dalla religione, o il Shirk maggiore che porta una persona fuori dall' Islam ed induce ad applicarsi la sentenza dell'apostasia - e noi cerchiamo rifugio da Allah, l'Altissimo. E al-Bukhari ha detto: "Capitolo: Il Kufr verso il coniuge, e il Kufr meno di Kufr". (Mahasinut-Ta'wil 5/1307).

Ibn al-Qayyim ha detto: "...E questa distinzione (tafsîl) è il detto dei Sahâbah che erano i più sapienti della Ummah circa il Libro di Allah, l' Islam e il Kufr e dei loro elementi essenziali - e queste questioni non devono essere prese tranne che da loro. Considerando che la gente successiva non ha capito il significato di questo e così si sono divisi in due gruppi: un gruppo che espelle le persone dalla religione a causa del grave peccato commesso e li giudica per essere eternamente nel Fuoco dell'Inferno, e un gruppo che li dichiarano per essere credenti che hanno Iman (fede) completo e perfetto. Quindi, uno è andato a un estremo e l'altro all'altro estremo. Allah ha guidato gli Ahlus-Sunnah al corretto detto e la via di mezzo - che è tra tutti i detti proprio come l'Islam è tra tutte le religioni. Quindi, ciò che abbiamo qui è Kufr meno di Kufr, e Nifâq meno di Nifâq, e Shirk meno di Shirk, e Fusûq meno di Fusûq, e Dhulm meno di Dhulm." (Kitabus-Salah, p.26)


5. La differenza tra indicare qualcosa ad essere Kufr e tra dichiarare una persona ad essere Kâfir

Shaykh Ibn Ibrahim ha detto: "... Quindi, sappiamo da questo che il Takfîr non può essere eseguito su qualcuno a meno che la prova è stata stabilita contro lui… Poi ci sono altre due questioni: la prima, la sentenza su questa particolare cosa che essa costituisce miscredenza. La seconda, la sentenza sull'individuo stesso, questa è qualcosa di diverso, e poi il Takfîr di un intero gruppo, come la Jahmiyyah, e questo è (ancora) un'altra cosa". [Fatawa (12/190-191)]

Vi è una differenza tra la dichiarazione del Takfîr sull'atto (noto come Takfîr bil-wasf, o Takfîr bin-naw) e la dichiarazione del Takfîr su una persona (Takfîr bil-ayn). Quindi uno esempio del primo è quando si dice, "Chiunque calci il Corano è miscredente" o "Chi schernisce Allah è miscredente". Questa è una dichiarazione generale con la quale viene spiegato o indicato che l'atto è mukaffir (cioè espelle dalla religione). E l'esempio del secondo è quando diciamo "Il tale (cioè una specifica persona) è un kâfir (miscredente), perché egli ha commesso questo e quello". In breve, facciamo una differenza fra la dichiarazione dell'atto per essere kufr ed il giudizio sulla persona che cade in esso di essere un kâfir. Non significa che giusto perché qualcuno sia caduto nel kufr deve essere giudicato come un kafir. Piuttosto, quando qualcuno cade in ciò che è kufr, allora bisogna attenersi alle linee guida della Sharî'ah per il Takfîr, che sono illustrate di seguito.


6. Aderire alle linee guida della Sharî'ah per giungere al Takfîr di una persona

Shaykh Ibn Uthaymin ha detto: "La sentenza del Takfîr su un individuo specifico richiede due questioni: a) Stabilire che questa caratteristica che si trova da lui è ciò rende necessario il kufr (cioè il kufr che espelle dalla religione). b) Applicare le condizioni del Takfîr a lui...". (Al-Qawl ul-Mufid Ala Kitab it-Tawhid p. 2/271)

Al Shaykh Ibn Uthaymin inoltre è stato chiesto: "Le condizioni per la sentenza del Takfîr su un musulmano? E la sentenza sulla persona che ha fatto qualche azione che è mukaffir (cioè espelle dalla religione) ma soltanto per scherzo (non seriamente)?"

Lo Shaykh ha risposto dicendo: "Per la sentenza del Takfîr su un musulmano ci sono due condizioni: la prima, la prova che la questione è qualcosa che espelle dalla religione è stabilita. La seconda, l'applicazione della sentenza su colui che lo fa, nel senso che egli ha avuto conoscenza di essa e che la intende (âliman bidhâlik qâsidan lahu)". (Majmu al-Fatawa, 2/125-126)

Quando una persona porta ciò che è miscredenza maggiore, che sia da quelle cose che sono kufr in sé, cioè ciò che è kufr maggiore, o quando rende istihlâl di ciò che è kufr minore o qualunque peccato che è meno del kufr maggiore, o egli rende juhûd di esso e ciò che è simile a questo, allora le condizioni per il suo Takfîr devono essere presenti e gli eventuali ostacoli devono essere rimossi. Da un lato abbiamo le condizioni, che sono a) ilm – la conoscenza b) qasd – l'intenzione o ikhtiyâr – scelta volontaria. E al contrario di queste sono gli ostacoli al Takfîr, che sono: a) jahl – l'ignoranza che si oppone alla conoscenza; b) ikrâh – la costrizione che si oppone alla scelta volontaria, o all'intenzione; c) ta'wîl – che è un'interpretazione errata, di nuovo si oppone alla scelta volontaria e all'intenzione; d) shubhah – che è un malinteso, o un dubbio in cui uno si trova; e) dhuhûl – distrazione, che è quando uno non è a conoscenza di ciò che sta facendo.

Quindi, questi sono gli ostacoli, che impediscono le condizioni ad essere soddisfatte. Una volta che le condizioni sono state soddisfatte, la prova è stata stabilita (iqâmat ul-hujjah), allora la persona è invitata a pentirsi. Se no, allora egli è un apostata.


7. Una nota importante sulla differenza fra l'intenzione (qasd) per un atto di miscredenza e la ragione, il motivo per l'atto

Vi è una differenza tra il qasd (l'intenzione) per aver commesso un'azione, e tra la ragione e la motivazione per l'azione. Non differenziando tra questi ha condotto alcune persone in deviazione. Per fornire un esempio: Una persona è un attore ed egli è invitato ad insultare il Messaggero, sallAllahu alayhi wa sallam, come parte del film. Se lui intenzionalmente esegue questo atto, intendendo eseguirlo, allora il suo qasd (l'intenzione) per l'azione è stabilito. Da questo punto in poi, la ragione o il suo motivo per l'atto è irrilevante. Così, egli potrebbe avere fatto questo per guadagnare qualche denaro, o potrebbero averlo fatto per un scherzo, o potrebbero averlo fatto per soddisfare i kuffar, o perché ha odiato la Religione; così tutti questi motivi sono diversi, ma sono irrilevanti. Finché il suo qasd, l'intenzione per l'azione era lì, allora egli diventa un miscredente dopo l'istituzione della prova.

Shaykh Salih al-Fawzan ha detto: "E per quanto riguarda il kufr, esso è trattenersi dall' entrata in Islam o uscire da esso e scegliere una religione diversa dalla religione di Allah, a causa dell'arroganza o l'opposizione ostinata (takabbur, inâd), oppure a causa di preservare i modi degli antenati, o dovuto alla ricerca dei beni di questa vita mondana, quale la ricchezza, l'onore, o la posizione..." E lo Shaykh inoltre ha detto: "...Ed egli può anche essere un kâfir con il kufr di apostasia dopo che sia entrato in Islam e poi è caduto in uno degli annullatori che sono dai tipi di kufr, indipendentemente dal fatto che l'ha fatto sul serio, o per scherzo, o cercando qualunque degli affari del mondo, come guadagni, ricchezza, onore, o posizione...". (da ad-Da'wah nr.1648, 8 Rabi ul-Awwal 1419H)

D'altro canto, una persona potrebbe cadere in un atto o dichiarazione di kufr dalla estrema gioia, o dall'ebbrezza, o dalla distrazione, o dalla costrizione (quando è sotto minaccia, ecc.) In questa situazione, la questione se l'ha fatto per scherzo, o per serio, o per il mondo o qualunque altra cosa, non viene preso in considerazione, dal momento che il qasd, il suo intento per l'azione non era presente all'inizio. Shaykh Salih al-Fawzan ha detto: "Ed è necessario che ogni azione (di kufr) deve essere accompagnata con qasd (intenzione). Pertanto, l'azione di una persona che dimentica, o dorme, o che è giovane, o che è posseduto, o che è costretto, questi non sono da prendere in considerazione dovuto all'assenza del qasd (l'intento). E consiglio quelli di imparare prima di parlare, perché parlare in queste cose è pericoloso, e richiede conoscenza." (Al-Muntaqa 2/9-10)

Distinguere tra ciò è importante e purtroppo, alcune persone, non riescono a capire questo, hanno accusato gli Ahlus-Sunnah con Irjâ' quando loro hanno specificato l'intenzione per l'atto o la dichiarazione come un requisito per il Takfîr, e purtroppo l'hanno confuso con la ragione, il motivo per l'atto, e così hanno pensato che gli Ahlus-Sunnah dicono che se una persona l'ha fatto per il mondo, o per il denaro o come un scherzo, ecc. lui non commette kufr. Quindi, dalla loro non comprensione di questa questione, essi erroneamente hanno accusato gli altri, non distinguendo tra questo e quello.


8. Su coloro che giudicano col Takfîr

La sentenza del Takfîr è solo per i sapienti, i governanti, i qâdî (i giudici) ed i loro simili, in quanto si tratta di una questione molto pericolosa. Shaykh Salih al-Fawzan ha detto: "La sentenza di apostasia e di espellere qualcuno dalla religione è adatta soltanto per la gente della conoscenza che sono fermamente radicati nella conoscenza, e sono i giudici dei vari tribunali della Sharî'ah, e coloro che sono in grado di dare verdetti giuridici. E questo non è esattamente come le altre questioni e non è il diritto di ogni persona, o il diritto di coloro che stanno imparando, o di coloro che si attribuiscono la conoscenza, ma che hanno mancanza nella comprensione. Non è opportuno per loro fare i giudizi di apostasia (sugli altri), dato che il male risulterà da questo, e talvolta un musulmano potrebbe essere giudicato come un apostata, ma non è realmente così". (Maraji'at fi Fiqh il-Waqi)

E Shaykh Abdul-Aziz Aal ash-Shaykh ha detto: "E io amo consigliare i miei fratelli musulmani e gli studenti delle conoscenze specificamente, che siano prudenti in questa questione (cioè facendo Takfîr), in quanto provoca danni e fa andare le menti fuori strada, e lasciano queste questioni a coloro che sono degni di loro". (Da Majallut-ad-Da’wah, nr. 1797, 21 giugno 2001, pag.40)


9. Su coloro che eseguono le punizioni della Sharî'ah

L'esecuzione delle punizioni è solo per coloro che detengono l'autorità e non sono per la gente comune. Shaykh Salih al-Fawzan ha detto: "L'esecuzione delle punizioni è solo per il leader dei musulmani e non è per ogni persona eseguire la punizione, dato che da questo segue necessariamente confusione e corruzione, e anche il taglio della società, e accadono delle tribolazioni e delle provocazioni. L'esecuzione delle punizioni è opportuno (cioè conviene solo) al dirigente musulmano... Quindi ciò che è stato detto è quello che l'esecuzione delle punizioni è dai diritti del Sultano, e quando i musulmani non hanno un Sultano tra loro, allora essi dovrebbero limitarsi solo con comandare il bene e vietare il male, e chiamare ad Allah, il Potente e il Maestoso, con saggezza, buon consiglio e discutendo con ciò che è migliore. E non è ammissibile per i singoli individui (nella società) eseguire le punizioni, dal momento che, come abbiamo menzionato, causerà il caos, ed anche le provocazioni e le tribolazioni sorgeranno, e questo contiene maggior corruzione che rettificazione...". (Maraji'at fi Fiqh il-Waqi)

E la preghiera e la pace siano sul Messaggero di Allah, sulla sua famiglia, sui suoi compagni e su chi segue la sua guida.



Fonte: salafipublications.com
 
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